Sonia Del Prete

Ho sempre pensato che un avvocato dovesse coltivare una buona dose di creatività per svolgere al meglio la professione. E avevo ragione. Così è.

 

Poi ho capito che per “fare cultura” è necessario uno sguardo lucido e razionale, almeno quanto una Visione dell’orizzonte, del futuro, delle opportunità e dei problemi (magari per evitarli, i problemi).

 

Alla fine (si fa per dire) i conti tornano. E, dunque, sono un avvocato, specializzato nel diritto civile, nel diritto d'autore e dello spettacolo, e dal 2008 opero soprattutto al di fuori delle aule di giustizia, occupandomi di programmazione, gestione e rendicontazione di progetti ed eventi culturali. Ho iniziato nel settore cinematografico (con progetti di produzione e distribuzione) dove ho compreso sino in fondo il significato di “industria culturale”.

 

Quindi “Frontiere – La prima volta” a Bari nel 2011. In quel momento e con quelle persone è nata Veluvre – Visioni culturali.

 

Ora con Veluvre sono l’avvocato più creativo di tutti.

 

Anna Pellegrino

Incontri, incroci, sorrisi, collaborazioni, amicizie: questo è il lavoro per me.

Il mio lavoro mi diverte, mi entusiasma: organizzazione di eventi, comunicazione e formazione sono le mie passioni e il mio lavoro.


Ogni progetto è una nuova sfida, un'avventura, un'opportunità per migliorare, per conoscere e confrontarmi con persone nuove.

Ogni volta che organizzo un evento, qualsiasi evento, il mio obiettivo è che i partecipanti debbano occuparsi e preoccuparsi solo di godere appieno di ciò che stanno vivendo.

Ogni volta che entro in aula cerco di dare il meglio per chi ha deciso di dedicarmi il suo tempo, di ascoltare ciò che ho da raccontare e condividere.

Dal 2001, da quando ho iniziato la mia avventura, ogni volta che penso al mio lavoro, sorrido.

Dal 2012, da quando è nata Veluvre, sorrido ancora di più!

Maria Grazia Rongo

“Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde” (“Castelli di rabbia”, Alessandro Baricco, Rizzoli, 1991).

 

Scrivo questa frase ogni volta che inizio un nuovo taccuino, un diario. L’ho scritta anche quando ho aperto il mio profilo facebook, e sul primo quaderno di appunti che dava avvio ai progetti di Veluvre. Mi rappresenta. Racchiude la mia visione del mondo.

 

Sono una giornalista. Dal 2006 collaboro con il quotidiano la “Gazzetta del Mezzogiorno”, occupandomi prevalentemente di cultura e spettacoli. Scrivere, leggere, promuovere la cultura a 360 gradi, sono le passioni della mia vita, oltre a essere la mia professione. Ho collaborato alla realizzazione di iniziative e eventi culturali, tra i quali mi piace ricordare “Frontiere – La prima volta” (2011) e “Lectorinfabula” (2013).
 

Di domande, ne faccio – a me e agli altri – tante, ogni giorno. Molte risposte sono arrivate, altre, arriveranno.

 

Dino Clavica. Per sempre con noi.

Artista non per vocazione ma per alibi.

 

Sono ipocondriaco di professione - porto sempre con me una boccettina di fiori di bach - e ho maturato una notevole esperienza in crisi di identità, attacchi di panico e fobie di ogni tipo.

 

Riesce difficile raccontarmi. Cerco di farlo attraverso le immagini (foto, illustrazioni, dipinti) accettando il rischio di non essere compreso e, forse, sperando di non esserlo.

 

In fondo sono un artista.

 

Con Veluvre ciò che vedo e immagino prende forma e mi sembra meno confuso. Un po’ come essere in terapia.

 

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